FACCIATA

San Marco 2542, 30124, Venezia VE

AUTORI: Sebastiano Mariani (ristrutturazione della facciata); Giovanni Buora (statue)
SECOLO: XVI
MATERIALI: laterizio, marmo

 

All’inizio del XVI secolo, la facciata gotica fu completamente rinnovata in stile rinascimentale, probabilmente su progetto di Sebastiano Mariani: il prospetto appare ancora oggi tripartito da lesene in pietra d’Istria in doppio ordine, evidenziato orizzontalmente dal largo marcapiano su cui poggiano i frontoni laterali a quarto di cerchio e, sopra il tamburo centrale, il coronamento semicircolare. La decorazione marmorea, costituita dai piedritti e dalle cornici in pietra d’Istria, è estremamente semplice e lineare e oggi, in seguito alla completa caduta dell’intonaco originario (forse di marmorino bianco lucido), inquadra la superficie in mattoni a vista. Un nuovo e diverso occhio circolare fu creato al centro del timpano superiore, contraddistinto da un setto marmoreo a stella multipla raggiata. Nello spazio centrale dell’ordine intermedio fu aperta intorno al 1740 una finestra ottagonale, mentre le due preesistenti finestre laterali furono completamente chiuse. Le cinque statue di coronamento in pietra d’Istria, che poggiano sul piano dei capitelli terminali delle lesene e al culmine del timpano centrale, sono state attribuite a Giovanni Buora. A grandezza naturale, molto ben modellate secondo i realistici canoni del nuovo stile, queste statue rappresentano i personaggi più importanti e significativi della devozione carmelitana: nel primo ordine in basso, a sinistra Eliseo e a destra Elia, santi e profeti, eremiti del monte Carmelo; nel secondo ordine superiore l’Arcangelo Gabriele e l’Annunciata; in alto sopra tutti, il Padre Eterno benedicente con in mano il globo crociato. Il portale architravato, messo in opera verso la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, in sostituzione di quello originale gotico, è composto da un doppio timpano, espressione di un sostanziale manierismo per l’uso dell’arco circolare abbassato, interrotto e sormontato da un secondo timpano triangolare, concluso da un vaso. Nello spazio interno di questa ultima struttura è ricavata una nicchia a conchiglia, che ospita la statua a tutto tondo della Madonna stante con il Bambino sul braccio sinistro. Sulla facciata, nel 1855, vennero aperte le due finestre laterali per aumentare la luce all’interno della chiesa.