AUTORE: Domenico Rossi
SECOLO: XVIII°
CHIESA: Chiesa di San Stae
DATA: 1709-1710
COLLOCAZIONE: Santa Croce, campo San Stae
TECNICA: muratura
MATERIALI: pietra d’Istria
La fondazione della chiesa di San Stae (sant’Eustachio) risulta essere molto antica, anche se non ci sono notizie certe prima dell’inizio del XII secolo. L’antica chiesa era un edificio a cinque navate, ruotato di 90° rispetto a quello odierno, con la facciata sulla salizada S. Stae e l’abside che arrivava fino al rio Mocenigo.Alla metà del XVII secolo l’edificio versava in pessime condizioni statiche, tanto che si decise di abbatterlo per costruirne uno nuovo. Il progetto venne affidato allo sconosciuto architetto Giovanni Grassi e i lavori iniziarono nel 1678.La realizzazione della facciata fu resa possibile da un legato testamentario del doge Alvise II Mocenigo morto nel 1709. Venne bandito un concorso che fu vinto da Domenico Rossi; i lavori furono portati a termine nel corso del 1710 , grazie anche alla collaborazione degli sculturi più famosi dell’epoca: Torretto, Tarsi, Baratta, Cabianca, Groppelli e Corradini.Il prospetto si affaccia con la sua candida mole sul Canal Grande; un singolo ordine gigante di quattro semicolenne composite su alti piedistalli specchiati regge il grande timpano triangolare con al centro un rosone marmoreo riccamente traforato. Ai vertici del timpano sono collocate tre statue acroteriali del Redentore (1) al centro, affiancato dalla Fede (2) e dalla Speranza (3), opera di Antonio Corradini. L’ordine gigante è intersecato con un ordine minore di colonne e lesene ribattute corinzie, che regge il timpano spezzato del portale; la trabeazione di questo ordine minore prosegue lungo la facciata, attraverso gli intercolumni per definire, ai lati del corpo centrale avanzato, le due ali minori corrispondenti ai volumi interni delle cappelle laterali. Il timpano spezzato del portale è l’elemento più decisamente barocco dell’intero complesso, e alloggia un gruppo scultoreo. Nei due intercolumni sono aperte altrettante nicchie con una statua ciascuna e, sopra queste, oltre la trabeazione inferiore, sono collocati due bassorilievi quadrati.
